L’umidità
Un qualsiasi rivestimento in resina, potrebbe incorrere in fenomeni di distacco totale o tra i vari strati a causa dell’umidità. Questo argomento deve essere sempre trattato da chi effettua il sopralluogo prima di realizzare il lavoro. Esistono due tipi di umidità, ambientale e umidità presente nel massetto, questa a sua volta si divide in umidità presente perché il massetto non è ancora maturo e quindi non sono trascorsi i classici 28 giorni dalla sua realizzazione, o in umidità ascendente nei casi in cui non sia stata eseguita una barriera al vapore atta a bloccare tale umidità.
L’umidità ambientale può essere la causa del distaccamento del rivestimento tra i vari strati, trattasi di umidità presente nell’ambiente in cui di deve realizzare il rivestimento data dal tipo di lavorazione che si effettua nell’ambiente, o addirittura da uno scambio dell’umidità esterna. È fortemente sconsigliato applicare per esempio resine poliuretaniche, in ambienti ove l’umidità supera l’80%. È importante sapere che, in un ambiente umido, la temperatura del pavimento, ove deve essere realizzato un qualsiasi rivestimento, deve superare almeno di 3°C quella del punto di rugiada. Per semplificare il significato del punto di rugiada faccio un esempio. In alcune stagioni dell’anno, autunno o primavera, quando gli sbalzi di temperature notturni e diurni sono importanti, accade che durante le ore diurne la temperatura aumenta facendo evaporare l’acqua che, con l’abbassamento della temperatura nelle ore più fredde notturne, si condensa depositandosi su suolo. Ciò non accade invece nelle zone ventilate.
Concludendo, prima di eseguire un qualsiasi rivestimento all’interno di locali umidi in certe stagioni, è bene essere certi che sul supporto non sia presente questa umidità, è consigliabile provvedere eventualmente che la temperatura innalzandosi la faccia evaporare perfettamente.
L’umidità presente nel massetto, è sconsigliabile eseguire un qualsiasi rivestimento prima di avere eseguito una prova igrometrica con un apposito strumento al carburo di calcio in quanto se l’umidità presente supera il 4%. Qualsiasi rivestimento posto al piano terra o interrato, privo di barriera vapore può, nel tempo, distaccarsi. Chiaramente prima di eseguire una prova igrometrica, è necessario che il supporto sia perfettamente maturo, altrimenti la prova è falsata. Quindi viene prelevato un quantitativo di massetto ad una profondità non inferiore ai 4 cm e mescolato all’interno dell’igrometro con il carburo di calcio (normalmente si prelevano 20 gr di massetto, si riduce in polvere e si miscela con una fiala predosata di carburo di calcio. I due elementi acqua e carburo unendosi, danno luogo ad una reazione chimica sviluppando acido acetilenico, questo fa innalzare la lancetta del manometro posto a chiusura dell’igrometro che alla fine della prova, ci darà il risultato finale).